“Il litigio tra Bugo e Morgan è l’unica cosa vera in un Sanremo di falsità”

Il Festival di Sanremo è giunto al termine ma a tenere banco sono ancora le polemiche. I riflettori non si sono ancora spenti e illuminano ancora la vicenda che vede come protagonisti Bugo e Morgan che hanno portato a casa una storica squalifica dopo giorni di dissapori. Per parlare dell’accaduto abbiamo contattato Red Ronnie, critico musicale e redattore di Optimagazine – il magazine che si occupa di musica, tecnologia e spettacolo fondato da Optima Italia – che proprio la notte in cui i due artisti sono stati squalificati ha chiamato Morgan per raccogliere le impressioni dell’artista ancora a caldo.
Qual è il tuo punto di vista su quello che è accaduto tra Morgan e Bugo. C’è qualcuno che ha ragione e qualcuno che ha torto?
Io non ho cercato la ragione o il torto. Stavo lavorando, avevo il computer acceso su Sanremo e mi voltavo quando c’era qualcuno che mi interessava, come Rita Pavone. Quando ho visto Bugo e Morgan ho notato che Bugo non scendeva dalle scale e ho capito che c’era qualcosa che non andava. Poi ho sentito il testo, ho capito che era stato cambiato e che Morgan ce l’aveva a morte con Bugo. Conoscevo già il pregresso della vicenda. Quindi ho acceso la telecamera e ho raccontato perché era successo tutto questo sul palco dell’Ariston. Morgan mi aveva mandato giorni prima un messaggio in cui mi aveva raccontato il casino avvenuto durante le prove di Canzone per te di Sergio Endrigo (eseguita nella terza serata del Festival di Sanremo, ndr). A Morgan non interessava fare la canzone di Sanremo, che non è sua anche se c’era la sua firma. Morgan voleva solo fare la cover di Endrigo come omaggio, come ha fatto a Cantautoradio, il suo format andato in onda la scorsa stagione su Rai Radio 2.
Ci racconti.
Quando Morgan venne da me al Barone Rosso gli raccontai la storia di Canzone per te di Endrigo che fu presentata durante Sanremo ’68, il primo Festival dopo la morte di Luigi Tenco. Endrigo aveva accusato molto la morte di Tenco, il suicidio-omicidio, dipende dalle inchieste. I cantanti in gara nel ’68 entrarono a Sanremo scortati dalla polizia perché c’erano i lavoratori che manifestavano. Era iniziata la lotta studentesca e degli operai in quelli anni. Endrigo era stato sorteggiato per aprire il Festival e, dopo l’incipit del brano “La festa appena cominciata, è già finita” voleva abbandonare il palco ma non ebbe il coraggio di farlo e poi alla fine vinse la kermesse. Per Morgan era importante fare una perfomance artistica di Canzona per te e questa cover è stata rovinata dai dissapori in cui non entro in merito. Bugo gli ha rubato la scena, è andato davanti senza concedere nulla a Morgan. Quindi Morgan si è imbufalito e gliela ha fatta pagare.
Per questo ha cambiato il testo.
Voleva far cantare la prima fila dell’Ariston per far rovinare al pubblico la canzone di Bugo. Ma la gente non conosceva il brano e per non fare figuracce pensa di trasformare all’opposto il testo della canzone in gara. È stato il suo modo per far pagare a Bugo lo sgarro che aveva ricevuto in Canzone per te la sera prima. Rimane il fatto che questo è stato il più grande atto per griffare un Festival nella storia. Non era mai successa una cosa del genere a Sanremo. E io ero eccitato perché stavano griffando il Festival delle falsità.
In che senso?
Tutto era falso: falso il monologo di Rula Jebreal che è stato scritto da Selvaggia Lucarelli, falso Achille Lauro che dice ‘ho inventato e pensato’ quando in realtà era stato tutto realizzato dal direttore creativo di Gucci. Lauro non ha saputo raccontare neanche queste cose. La sera in cui Bugo ha abbandonato il palco, io decido di fare un video, che visto l’orario non è stato pubblicato su Optimagazine, ma sulla mia pagina Facebook. Morgan vede il mio video e mi manda un messaggio bellissimo in cui scrive: ‘Sei sempre stato un grande, continui a essere lucido e sensibile’. Vedo che Morgan è sveglio e decido di chiamarlo e registrarlo. Mi interessava documentare l’autore di una performance appena fatta. Volevo documentare subito l’accaduto prima che iniziassero a circolare varie versioni dei fatti. Il video ha fatto milioni di visualizzazioni. Io ho ospitato Bugo nei miei programmi e può tornare quando vuole, come anche Morgan. Mi dispiace che sia finita un’amicizia. Non mi interessa chi ha ragione o torto.
Quello che è accaduto tra Bugo e Morgan e la conseguente squalifica ha inficiato la sacralità di un palco come quello dell’Ariston?
No, non ha inficiato la sacralità del palco ma ha esaltato questo Festival. Perché non si parla della canzone di Diodato, che è bellissima, o di Rita Pavone? Quello che è successo tra Bugo e Morgan è una ciliegina nella torta di un Festival pieno di falsità.
Quindi le canzoni in gara in questo Festival di Sanremo non sono state al livello del palco dell’Ariston?
No, assolutamente no. Non è più il Festival della canzone italiana ma è uno show televisivo. Zarrillo non può cantare all’una e mezza di notte. Non puoi finire alle due e mezza di notte quando Sky da tre quarti d’ora ha già annunciato il vincitore. Allungano per avere più share, ma non più ascoltatori. Vanno lunghi solo per aumentare le percentuali.
Amadeus in questo Festival ha fatto vari tributi alla musica del passato ospitando Albano e Romina, la reunion dei Ricchi e Poveri e Massimo Ranieri. La musica del passato è meglio di quella di oggi?
La musica del passato è assolutamente migliore di quella di oggi. Ma non soltanto perché ci ricordiamo quella del passato. Ho ripubblicato i miei backstage di Sanremo, come il primo che ho fatto nell′86. A quell’epoca non pensavamo certo di avere in gara una come Elettra Lamborghini che non sa cantare. Era un’altra cosa.
Amadeus si merita di condurre anche il prossimo Sanremo?
Io sono stato il primo a criticare Amadeus perché ha invitato Junior Cally senza aver ascoltato la canzone Strega, dove il rapper canta di aver ucciso una donna dopo averla violentata. Poi ho parlato con Morgan e, dopo aver saputo che Amadeus ha cercato Bugo fino alle quattro di notte per parlarci e che ha rimesso pace tra Fiorello e Tiziano Ferro, ho capito che è bravo a fare spogliatoio e a ovviare alle cose. Ma non è importate chi conduce Sanremo, è importante la direzione artistica che sceglie le canzoni. È importante che Sanremo dia spazio alle canzoni. Non puoi mettere in scena un monologo all’una di notte di una giornalista del Tg1 (Laura Chimenti, ndr) che chiede scusa alle figlie perché non era presente a casa. Non puoi fare queste cose quando ci sono ancora concorrenti che devono esibirsi. È stato un Festival che ha puntato sulla quantità e non sulla qualità.
Cosa farebbe Red Ronnie se diventasse direttore del Festival di Sanremo?
Chiamerei un team di persone che sa lavorare sulla musica e chiederei ad alcuni artisti di scrivere canzoni per il Festival. Ma io parlo solo di cose realizzabili come quelle che faccio. Stasera al Barone Rosso avrò come ospiti i Nomadi che da anni presentano canzoni per Sanremo e non vengono mai presi. Poi c’è Bobby Solo che canta sempre Una lacrima sul viso ma ha dimostrato di avere canzoni nuove da cantare. Poi c’è Rita Pavone che a 74 anni è più rock di Pero Pelù. Era balla la sua canzone. Io farei un altro Festival.
By Luca Piras